Roberto Sarno nasce a Roma nel 1967, ma cresce e si forma in Toscana; Arezzo è la città dove ha sempre vissuto.
Inizia le sue prime esperienze come chitarrista all’età di 16 anni, suona con alcune band della sua città e comincia a fare le prime esperienze dal vivo.
Due anni più tardi entra a fare parte dei Dive e nel 1987 pubblica con loro un EP su vinile dal titolo “Immersi”. Il disco, prodotto dall’etichetta Label Service, permette ai Dive di farsi conoscere nel panorama indipendente e di suonare in giro per l’Italia.
Nel 1988 i Dive entrano a fare parte di una Compilation edita dalla Spittle Records con il brano “Sto cercando” e registrano un nuovo EP “I fiori qui intorno non parlano a te” che non viene pubblicato per le cattive vicissitudini della Label Service.
I Dive continuano a esibirsi dal vivo, ma vengono derubati degli strumenti dopo un concerto a Milano. Questo duro colpo li mette in ginocchio e da inizio ai problemi che portano la band allo scioglimento. L’amicizia li lega ancora oggi, dopo il percorso che hanno condiviso da ragazzi, ma la distanza tra Arezzo, Firenze, Venezia, Londra e San Francisco chiude definitivamente lo sviluppo di una delle band che ha rappresentato la new wave italiana degli anni ‘80.
Nel periodo a seguire Roberto suona il basso con i Baby Lemonade e successivamente prova a rimettere in piedi un nuovo progetto, non si limita più a suonare, canta e scrive canzoni. L’esito di queste attività sono alcuni concerti e demotape registrati con un quattro piste e con una batteria elettronica ancora rudimentale.
In quel periodo si occupa anche della produzione artistica degli Altered, una band emergente nell’ambito indipendente toscano, con loro torna a registrare nello studio di Modena che aveva dato vita a “Immersi”. Nel 1991 molla tutto e si dedica a differenti esperienze lavorative e alla famiglia, con quattro diavoli da tirare su.
Nel 2006 la Spittle Records pubblica la raccolta “Goot from the boot” dove appaiono anche i Dive con due tracce da “Immersi”.
Nell’estate del 2007 Roberto riparte con un nuovo progetto, Quigoh: un’idea orientata a fondere il proprio percorso formativo musicale e di vita, con le esperienze e le culture delle nuove persone con le quali collabora.
Il primo periodo è necessario per confrontarsi col mondo circostante, scrivere nuove canzoni, consolidare le scelte stilistiche, fare alcuni concerti e intraprendere nuove collaborazioni. Una tra le persone che segna maggiormente questo percorso è Cesare Petricich dei Negrita, nonostante la differente estrazione stilistica.
Nel settembre del 2009 viene pubblicato con Goodfellas “Give it a try”. La scelta dei testi in Inglese deriva dalla prevalenza delle influenze artistiche musicali esterofile dell’ultimo periodo, ma subito dopo l’uscita del disco, ripresa confidenza con la parola italiana, Roberto scrive nuove canzoni e registra un nuovo album.
A ottobre del 2012 Quigoh, con la traccia “I colori che tornano” estratta dal nuovo disco, entra a fare parte di una compilation di Goodfellas pubblicata per XL di Repubblica.